Il liberalismo

Quando parliamo di liberalismo, intendiamo riferirci a un sistema di princìpi che, tramite la limitazione e il controllo del potere pubblico, permettono di istituzionalizzare la libertà individuale di scelta. Il liberalismo è perciò una teoria della limitazione della sfera d’intervento dello Stato, che si nutre della previa consapevolezza della possibilità di soddisfare i nostri bisogni, e realizzare i nostr iprogetti, mediante la cooperazione sociale volontaria. Viene così “recuperato” un estesissimo territorio, su cui i cittadini esercitano la loro autonomia decisionale e co-adattano le loro reciproche azioni per mezzo delle norme generali e astratte del diritto. Non c’è alcun piano unitario, non ci sono prescrizioni del potere pubblico.Porre l’accento sulla cooperazione sociale volontaria non equivale a sostenere che lo Stato debba essere rimosso.Il liberalismo non è cieco davanti all’elemento politico della convivenza sociale. Friedrich A. von Hayek ha scritto: «se tutti devono essere quanto più liberi, la coercizione non può essere interamente eliminata, ma soltanto ridotta al minimo indispensabile, per impedire a chicchessia […] di esercitare una coercizione arbitraria a danno di altri». La stessa idea era stata precedentemente manifestata da Ludwig von Mises. Questi, dopo aver rilevato che «lo Stato è essenzialmente un apparato di costrizione e coercizione», ha affermato: «senza l’uso della coercizione l’assetto della società sarebbe messo in pericolo, e che dietro le regole che è necessario osservare per assicurare la libera cooperazione umana deve esserci la minaccia della violenza, se non si vuole che ciascun individuo sia in grado di distruggere l’intera struttura sociale. Bi-sogna essere in grado di costringere con la violenza ada deguarsi alle regole della convivenza sociale chi non vuole rispettare la vita, la salute o la libertà personale o la proprietà privata di altri uomini».Il potere pubblico è pertanto insopprimibile. Tuttavia los tesso non può assumere le dimensioni dello Stato massimo,né sostituirsi ai consociati in quello che essi possono fare autonomamente. Deve limitarsi a svolgere una funzione resi-duale, di servizio nei confronti della libera cooperazione sociale volontaria. Ossia: al potere pubblico deve essere de-mandata la “produzione di sicurezza”, ma i bisogni devono essere soddisfatti tramite la libera cooperazione sociale.

tratto dalla presentazione di Sandro Scoppa sullo speciale 01/2012 si liber@mente
www.fondazionescoppa.it

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