Berlusconi non esiste

Forse non è mai esistito, questo è il sospetto che dopo vent’anni alfin mi sopraggiunge. E se fosse solo un’ ombra, un sogno, una chimera, inventata e innalzata come ballon d’essai -essenziale e indispensabile- da parte dei padroni d’Italia, al fine di continuare indisturbati il loro redditizio sistema di potere? Una costruzione mediatica, un trucco di scena, un videogioco riuscito particolarmente bene, capace di catalizzare gli occhi di tutti, costruito in laboratorio da chi conosce bene la psiche degli italiani, capace dunque di scatenare il massimo d’odio ma pure la più istintiva e profonda sintonia, così che tutto il resto passasse tranquillo dietro le quinte? Guardiamo bene, ragioniamo con calma. In questo ventennio tutti i vizi storici d’Italia e degli italiani (parassitismo, assistenzialismo, piagnonismo, spesa pubblica improduttiva e parassitaria, burocratizzazione, tassazioni), sono cresciuti costantemente con i governi di entrambi i colori, addirittura la spesa pubblica è cresciuta del 40% quando già nei primi anni ’90 l’Europa, il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale esortavano l’Italia e ridurre il binomio infernale di spesa pubblica e tasse. E dunque, siccome erano vizi già allora all’indice e difficili da giustificare oltre, chissà che l’invenzione di Berlusconi non sia stata la più geniale trovata per continuare indisturbati il gioco? In questi giorni convulsi la politica si catalizza sulla decadenza di Berlusconi, sulla spaccatura del PdL e quella endemica del Pd e altri quadretti del teatrino della politica. Ma dietro avanza sempre imperioso il fabbisogno di cassa: l’iva aumentata d’un punto, altra grandinata di tasse per l’autunno! Appena pochi mesi fa quando il governo Monti varò l’imu, a fronte dello strazio di tanta ulteriore estorsione alle imprese e famiglie italiane, avemmo dai mass media e dai politici la sensazione che però era l’ultima volta e definitiva. Ma ecco di nuovo non basta, dopo una ventina di settimane! Questo e non altro è il succo, la sintesi del dramma italiano: il meccanismo socio-politico- economico messo su nei decenni è una macchina infernale inarrestabile e progressiva, che più ingoia più ha da ingoiare, è la pianta infestante che strozza l’albero, le pulci che divorano il cane, il cancro che consuma il corpo. Questa è la verità che il vasto teatrino della politica non dice e nasconde, Berlusconi compreso. Che senza Berlusconi sarebbe molto difficile nascondere. Che anche Berlusconi ha contribuito a costruire. A distanza di vent’anni forse possiamo dire che il ciclone Berlusconi è stato ottimo per consentire che tutto ciò potesse non finire ma continuare e fortificarsi.
Caro Silvio ti scrivo. Hai tutte le ragioni di questo mondo nel denunciare la parzialità politica della magistratura e la sua prepotenza sfacciata, la sua esorbitanza e irresponsabilità tutta italiana, il suo sistematico due pesi e due misure e l’indubbia persecuzione contro di te, solo perché sei l’unico a denunciarli e perché contrasti spavaldo la parte politica che dell’adesione incondizionata al partito dei magistrati ha voluto fare un proprio tratto genetico. Non c’è ombra di dubbio che la tua vicenda giudiziaria sarà insegnata nelle università del mondo quale esempio di come non si fa giustizia: mille magistrati mobilitati contro un sol uomo a spulciarne ogni respiro e piega, cinquanta processi, milioni di pagine sequestrate, tempi, modalità e trattamenti assolutamente ad personam. Per abbattere l’unica voce italiana fuori del coro istituzionale, fuori anche dei diktat internazionali che l’Italia subisce dal ’45. Nonstante tu sia cooperatore del disastro finanziario italiano ti odiano a morte -solo te- solo perché osasti pur con la sola parola evocare idee scorrette e pericolose oltremodo: l’illegittimo potere della magistratura “supplenza alla politica”, la rapina fiscale di uno stato oppressore, il potere illegittimo di burocrazia partiti pseudo-imprese giornali, odio e pregiudizio contro la libera iniziativa... musica celestiale per le nostre orecchie. Anche Giordano Bruno fu bruciato per sole parole.
Ma ciò non giustifica il terribile teatrino della politica cui ci costringi dal giorno della sentenza definitiva, il primo agosto, per il semplice motivo che i tuoi governi non hanno abbattuto d’un grammo la spesa pubblica ma l’hanno aumentata anche più degli inframmezzati governi di sinistra. Né è sopravvenuta alcuna riduzione della mafia, della tabe, del delirio burocratico e istituzionale che strozza vitalità e impresa. Se di queste due riforme tu fossi riuscito a farne almeno un pezzetto, ora una grande mobilitazione popolare correrebbe in tuo soccorso. Ma siccome siamo rimasti sconsolatamente a zero dal ’94 al novembre 2011, quel popolo italiano che pur sa che hai ragione, non vede motivo di spendersi per te. Anche se sa bene che hai ragione. Dovevi quindi risparmiarci questo ulteriore teatrino barocco della politica circa i disperati tentativi di farti salvare dai tuoi nemici giurati. Hai sbagliato. Dovevi ritrarti immediatamente d’un passo lo stesso 31 agosto, denunciando a sangue l’inattendibilità della magistratura italiana ma ritrarti, e da martire e santo fare grossomodo come Grillo, dirigere e organizzare e proclamare, anche senza stare in quella fogna che si chiama parlamento. Soprattutto dovevi -questo pensa molta gente che non ti è ostile- parare il colpo a tempo, quando appena vinte le elezioni del 2008 potevi varare un decreto immediato (al caso da reiterare dieci volte) di scudo costituzionale fino alla durata della carica politica. Se ritenesti di non farlo per stolido spirito democristiano, ora non puoi sorprenderti della sentenza né tanto meno puoi pretendere da Napolitano o addirittura dal Pd il tuo salvataggio, sai bene che si suiciderebbero quindi non lo possono fare e quindi non ha senso chiederlo. Leggiamo che stai molto soffrendo in questi giorni e dormi male e poco da settimane. E’ perché hai sbagliato. Se tu avessi fatto a quel modo ora rideresti dall’alto di una tua magione, da lì a diramare dispacci gloriosi manco si fosse all’hotel Brufani la vigilia del 28 ottobre.
di Luigi Fressoia
da Italians del 07 Ottobre 2013
Curatore: Luigi Fressoia archifress@tiscali.it

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