Il mesto spettacolo di quest'Italia

Che mesto spettacolo quest'Italia, in cui uno stato maternalista - tutelando sempre e solo gli interessi di chi non lavora né produce - prosegue nel dissanguamento progressivo di chi ancora lavora e produce; il tutto per poter continuare a comprare a suon di elemosine il consenso della massa sempre crescente di bisognosi che esso stesso crea (ma in compenso consentendo alla Germania di continuare a far lavorare e produrre sempre di più tutti i tedeschi). Politica, confidustria, sindacati, enti pubblici, società parastatali e sussidiate dallo stato, sono la manifestazione della visione di mondo aberrante - definita "intese" - che ormai domina questo paese senza più vigore, anima o volontà. Da destra a sinistra, e negli stessi cittadini, imperversa infatti la visione secondo cui i famosi "diritti" non vanno concessi solo quando si può (e magari attribuiti solo a chi se li merita), ma vanno concessi sempre a tutti quanti (in cambio di voti), tanto il conto sarà presentato ai "ricchi", termine che - quando si va a vedere chi paga - si identifica con chi lavora e produce (o con chi ha lavorato e prodotto, commettendo l'errore di risparmiare). La politica ha un preciso ed evidente interesse ad aumentare la povertà del paese mediante la feroce azione deflattiva inaugurata da Monti: quell'interesse non è certo tutelare le fasce più deboli, bensì quello di rendere debole anche chi era forte. Tutti i politici sanno bene che il bisognoso è un suddito-elettore più fedele del benestante. Per questo in Italia il centro destra - quando ha governato - è stato in realtà un centro sinistra mascherato. Anche quando avrebbe potuto esserci, non c'è mai stato un partito conservatore che abbia avuto la forza di portare avanti in modo coerente idee conservatrici. Il ceto medio deve smetterla dunque di strillare: dopo decenni di ipocrisia - politicamente corretta e democristiana - la borghesia si è scelta da sola la sua pena: finire scorticata viva da due come Alfano e Letta.
di Antonio Giulio Gaetano 25 novembre 7.12.18

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