F1 | Giorgio Terruzzi: Ferrari La scommessa di Marchionne

Antonio Azzano intervista Giorgio Terruzzi – scrittore, giornalista delle reti Mediaset e commentatore del Corriere della Sera – e traccia un’analisi sulla condizione della Squadra di Maranello impegnata nelle ultime gare del Mondiale Formula 1.



Il tema forte oggi in Formula 1 è la Ferrari. Quella di Sebastian Vettel sull’orlo di perdere il Mondiale con la vettura più competitiva.

“Mattia Binotto ha ampiamente dimostrato di saper fare il suo mestiere. Guida la squadra che ha prodotto una macchina competitiva, oggi la migliore. Il paradosso è disporre di una Ferrari vincente nel momento in cui può perdere il Mondiale. Una condizione in cui pesano più gli errori di Sebastian Vettel rispetto a quelli imputabili ai tecnici. Gli inconvenienti meccanici patiti al Gran Premio di Malesia ci stanno tutti, possono accadere nel momento in cui la ricerca della massima prestazione coincide con quella più elevata in assoluto. La strada giusta è privilegiare la competitività, l’affidabilità verrà dopo. Possiamo sorvolare sul tamponamento procurato o innocente tra Vettel e Lewis Hamilton a Baku. Quanto accaduto al via del Gran Premio di Singapore è stato generato da un insieme di coincidenze sfavorevoli, dove il vero problema di Sebastian era l’inglese della Mercedes, non Max Verstappen. Vettel a Marina Bay ha commesso un errore di intenzione a monte, condizionato da una forte pressione. Fare il pilota della Ferrari non è facile, fare il pilota della Ferrari proiettata verso il Mondiale è molto difficile, con tutte le complicanze che ne derivano. La realtà è che questa Ferrari, da uno stato di fatica stabile riscontrata negli anni scorsi, non solo è nata bene, è costantemente cresciuta durante il campionato. In passato, all’inizio dell’estate si registrava una puntuale sofferenza con conseguente decrescita nello sviluppo. Oggi il progresso è indiscutibile, accompagnato da consistenti prestazioni in qualifica e in gara, dove la Ferrari è ritornata ad essere in breve tempo la macchina più forte”.

Sergio Marchionne, l’uomo che vince le sfide impossibili. Mattia Binotto è l’asso nella manica del Presidente della Ferrari ?

“La vera star che ha determinato la rinascita di Maranello è proprio Mattia Binotto. Mai parla in pubblico, non ama apparire, uomo con evidenti priorità connesse unicamente al proprio lavoro e con la tendenza a non essere citato nel momento in cui la Ferrari è protagonista. Una personalità di indubbia levatura. Binotto alla guida di un gruppo di lavoro anonimo – considerato che non sappiamo chi fa cosa, che non c’è un Newey della situazione e non c’è nemmeno, per fortuna, un capro espiatorio da incolpare alla bisogna – è stato il tessitore, colui il quale ha saputo riunire figure e ricucire fratture interne, valorizzando e compattando una squadra che rinnova forza e fiducia anche davanti alle sconfitte. Ricordiamo lo scetticismo che accompagnò l’annuncio di Binotto alla successione di James Allison? Dissero è giovane, non disegna, è un motorista, un altro ad ingrossare la schiera degli organizzatori… Il risultato è una macchina concepita prendendo, finalmente, qualche rischio, e non sappiamo chi lo ha preso. Tutto questo ha dato tranquillità ai talenti sconosciuti che ci sono dentro a Maranello. Per troppi anni abbiamo coltivato aspettative cancellate nell’arco di poche gare. Adesso si è aperto un ciclo con evidenti segnali per condizioni decisamente diverse rispetto al passato. Sergio Marchionne, che non è nato ieri, nel momento in cui il cambiamento era indispensabile e ormai improcastinabile, aveva intuito che Binotto poteva rappresentare la chiave migliore per affrontare una strada decisamente difficile. Un’altra sfida di Marchionne, un’altra scommessa già vinta”.

fonte: http://www.formulapassion.it/2017/10/f1-giorgio-terruzzi-ferrari-la-scommessa-marchionne/

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